Udine – «Le imprese cooperative di ogni tipo si vedono finalmente riconosciute dal Piano nazionale dell’economia sociale come pilastro essenziale per lo sviluppo del Paese, in un cambio di visione e prospettiva anticipato dalla bozza di piano oggi in fase di consultazione e di cui Confcooperative auspica la concretizzazione». Lo ha detto Marco Menni, vicepresidente nazionale di Confcooperative, in visita oggi alla sede regionale dell’Associazione cooperativa, a margine dell’incontro con i vertici regionali, riuniti a Udine per la presentazione del Piano nazionale dell’Economia sociale, in fase di consultazione pubblica.
«Le cooperative sono il motore dell’economia sociale regionale – è stato il saluto del presidente regionale di Confcooperative Fvg Daniele Castagnaviz, che ha consegnato a Menni il volume realizzato per i cinquant’anni di Confcooperative Friuli Venezia Giulia – da sola Confcooperative rappresenta in questa regione oltre 22 mila addetti, 82 mila soci cooperatori e 1,3 miliardi di euro di ricavi». All’incontro erano presenti anche il presidente dell’Associazione regionale delle Banche di Credito cooperativo, Luca Occhialini, la presidente di Confcooperative Alpe Adria, Serena Mizzan, e il presidente di Confcooperative Pordenone, Fabio Dubolino.
La presentazione del Piano nazionale dell’Economia sociale rappresenta per Confcooperative una pagina storica per l’economia italiana: «Finalmente viene pienamente attuato l’articolo 45 della Costituzione che riconosceva la funzione sociale della cooperazione: la cooperazione può contribuire anche oggi a ridurre le disuguaglianze e a fornire risposte efficaci all’abbandono della montagna, all’inclusione sociale, alla cultura, a rendere più solide le filiere produttive ed agricole».
Il peso della cooperazione italiana è infatti, anche a livello nazionale, tutt’altro che marginale: 60 mila cooperative, 1,3 milioni di addetti, 12 milioni di soci e 160 miliardi di euro di fatturato complessivo, pari all’8% del Pil. Confcooperative da sola riunisce 16mila imprese con 550mila lavoratori (il 61% donne) e 82 miliardi di euro di ricavi, contribuendo da sola al 4% del Pil.