organi

Gli organi di Confcooperative Friuli Venezia Giulia vengono eletti ogni quattro anni dai delegati eletti dalle cooperative nelle assemblee territoriali. Gli organi attualmente in carica sono stati eletti nel corso dell’Assemblea regionale svoltasi il 16 marzo 2024 a Gorizia, per il mandato 2024-2028.

"INCLUSIONE.COOP": Confcooperative sostiene l'inserimento lavorativo

Il Consiglio d’Amministrazione di Fondosviluppo FVG S.p.A. ha approvato il nuovo bando “INCLUSIONE.COOP” che intende promuovere un nuovo modello di inserimento lavorativo di persone svantaggiate da parte delle cooperative sociali, capace di innescare dinamiche di crescita imprenditoriale di lungo periodo ed un più efficace perseguimento della finalità dell’inclusione socio-lavorativa.

 

Di seguito si allega il bando e i relativi allegati.

 

Le domande di finanziamento per il presente Bando potranno essere presentate fino al 31.12.2025. Gli interventi oggetto di contributo sono riconosciuti alle società cooperative o loro consorzi già attive, aderenti a Confcooperative e aventi sede principale in Friuli Venezia Giulia.

 

Per informazioni e quesiti: segreteria@fondosviluppofvg.it

Alzheimer: sono 11 i centri diurni per persone con demenza in Friuli Venezia Giulia per 231 posti

In occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer (21 settembre)

Alzheimer: sono 11 i centri diurni per persone con demenza in Friuli Venezia Giulia per 231 posti

Confcooperative Federsolidarietà FVG: «Modello efficace, continuare a valorizzarne ruolo»

 

Sono 27 i centri diurni attivi nella nostra regione per anziani non autosufficienti, di cui 11 autorizzati specificatamente all’accoglimento di persone con demenza (per un totale complessivo rispettivamente di 231 posti). 

Lo sottolinea Confcooperative Federsolidarietà Fvg (associazione che riunisce 157 cooperative sociali del Friuli Venezia Giulia) in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer che si celebra in tutto il mondo il 21 settembre: «Lo sviluppo dei centri diurni è un elemento fondamentale per dare risposta alle persone con demenza – sottolinea il vicepresidente regionale dell’associazione, Luca Sibilla – e consentono all’anziano di restare il più a lungo possibile nel proprio domicilio, ma contribuendo allo stesso tempo a far uscire le persone dall’isolamento e dalla solitudine che inevitabilmente si provano durante la malattia». Un modello che funziona, sottolinea Confcooperative Fvg, per il quale è importante che le politiche e le normative continuino a valorizzarne il ruolo e le specificità.

«I centri diurni sono un modello assistenziale che privilegia la dimensione umana: sono piccole comunità dove si stringono nuovi legami o amicizie», spiega Sibilla. Le persone, attraverso attività diverse (quali la stimolazione cognitiva e l’attività motoria) vengono portate a recuperare atti della loro vita quotidiana che sembravano perduti (per esempio in cucina o con attività domestiche, la cura del giardino o dell’orto) e ricoprono ancora un ruolo attivo all’interno della nuova comunità che va a costituirsi nei centri diurni. «Si tratta di un modello che ha mostrato di poter dare risposte maggiori rispetto ad altri servizi, anche perché coinvolge molte figure professionali tra le quali OSS, infermieri, animatori, terapisti occupazionali, educatori, tecnici della riabilitazione psichiatrica, psicologi, fisioterapisti, musicoterapisti, arteterapisti». 

Notevolmente importante è lo scambio intergenerazionale che si crea nei centri diurni, con iniziative che vedono bambini e ragazzi coinvolti in momenti di incontro attraverso svariate attività (feste, ecc.), in quanto porta alla creazione di una comunità realmente inclusiva.

Digitalizzazione nel sociale: al via il progetto di Federsolidarietà con l'Univ. di Trieste

Digitalizzazione e innovazione nei servizi alla persona erogati dalle cooperative sociali aderenti a Federsolidarietà Fvg: è questo il focus dell’indagine condotta dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste e finanziata dalla Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia (art. 5, commi 29-33 della LR 34/2015). Il progetto coinvolge Federsolidarietà Fvg, la federazione di settore di Confcooperative Fvg, che riunisce in regione 157 cooperative sociali con 9.199 addetti e ricavi per 356 milioni di euro complessivi.

«Il progetto si propone di esplorare le modalità in cui si sta realizzando la digitalizzazione nelle cooperative sociali aderenti a Confcooperative Fvg che operano nell’ambito dei servizi alla persona – spiega la responsabile scientifica, prof.ssa Anna Zenarolla – e nasce dalla necessità di raccogliere e sistematizzare informazioni sull’impatto che le tecnologie digitali stanno generando sui processi organizzativi, sui servizi offerti, nonché sulle esperienze di operatori, stakeholder e fruitori dei servizi in un settore, come quello della cooperazione sociale, strategico per il sistema di welfare regionale».

Secondo Luca Fontana, presidente di Federsolidarietà Fvg, si tratta di una ricerca di grande importanza per l’innovazione del terzo settore: «Vogliamo porre la cooperazione sociale all’avanguardia in processi che favoriscono un modo nuovo e più efficace di sviluppare la relazione tra assistiti ed operatori sociali, e anche di sperimentare soluzioni innovative per andare incontro a persone in situazioni di fragilità grazie al supporto della tecnologia».

«Il lavoro di ricerca che ha preso avvio in queste settimane – spiegano Zenarolla e Fontana – permetterà di promuovere una cultura organizzativa condivisa, orientata all’innovazione attraverso l’adozione delle ICT, e di elaborare indicazioni e buone prassi da presentare all’amministrazione regionale, con l’obiettivo di supportare la digitalizzazione del settore».