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Economia in classe: studenti attenti al risparmio e alla gestione della “paghetta”

Economia in classe: studenti attenti al risparmio e alla gestione della “paghetta”

Confcooperative Fvg coinvolge nel progetto 200 studenti di tre diversi Istituti regionali. Il 70 per cento preferisce risparmiare che spendere; il 72 per cento partecipa alla gestione economica familiare con i propri genitori.

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Studenti “formichine”, attenti al risparmio anche se il grado di conoscenza dei concetti economici è maggiore in relazione agli strumenti di pagamento di uso quotidiano e molto minore in relazione ai concetti economici legati al futuro (investimenti, pensioni, ecc.). Il 70 per cento si dichiara in disaccordo con l’affermazione “preferisco spendere piuttosto che risparmiare”. Relativamente alla gestione del proprio “budget” (paghetta), il 43 per cento dichiara di avere il completo controllo delle proprie spese e il 62 per cento afferma di valutare attentamente se è in grado di permettersi un acquisto prima di comprare qualcosa.

Sono alcune delle risultanze emerse dall’analisi delle risposte al “Questionario delle competenze” con il quale, attraverso 18 domande, il progetto “Economia in classe” ha cercato di indagare il grado di alfabetizzazione finanziaria dei giovani: dal loro approccio rispetto al denaro e al risparmio, al comportamento negli acquisti; dall’utilizzo di strumenti finanziari, al grado di consapevolezza rispetto alle tematiche economiche.

Un progetto appena concluso, realizzato dall’Ufficio Educazione Cooperativa di Confcooperative Fvg in collaborazione con l’Associazione assistenziale Obiettivo Benessere sui temi dell’educazione economico-finanziaria, nell’ambito dei Progetti Speciali per il potenziamento dell’offerta formativa finanziati dalla Regione Fvg. “Economia in classe” ha coinvolto, per quattro mesi, circa 200 studenti delle scuole secondarie di primo grado di 3 Istituti comprensivi della regione: “Valussi” di Udine (dove si è svolto l’evento pubblico conclusivo), “Virgili” di Martignacco, “Angeli” di Tarcento. Alle conclusioni hanno partecipato il segretario generale di Confcooperative Fvg, Nicola Galluà; Giuseppe Varisco, presidente di Obiettivo Benessere e Alberto Dreassi, professore associato di Economia degli intermediari finanziari dell’Università di Trieste che hanno potuto constatare come l’84 per cento dei giovani intervistati conosca cosa sia un mutuo; più del 90 per cento conosca le carte di debito e credito, strumenti utilizzati quotidianamente dai genitori che, nel 63 per cento dei casi, gestiscono insieme le finanze domestiche (coinvolgendo anche i figli nel 72,5 per cento dei casi).

Meno “certezze” i ragazzi le hanno quando si passa al grado di conoscenza di alcuni aspetti che riguardano la finanza aziendale. Solo il 25 per cento degli intervistati, a esempio, è in grado di dare una definizione corretta di “azione” e il 45 per cento definisce correttamente le “obbligazioni”. Meno della metà degli intervistati conosce correttamente il concetto di inflazione.

Il sistema delle 10 banche del Credito Cooperativo del Friuli VG, negli ultimi 15 anni, attraverso diversi progetti, sia coordinati dalla Federazione regionale delle Bcc, sia dai singoli Istituti di credito, ha permesso di incontrare: 36.000 studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, 2.000 classi e altrettanti docenti, 200 Istituti scolastici.

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