organi

Gli organi di Confcooperative Friuli Venezia Giulia vengono eletti ogni quattro anni dai delegati eletti dalle cooperative nelle assemblee territoriali. Gli organi attualmente in carica sono stati eletti nel corso dell’Assemblea regionale svoltasi il 16 marzo 2024 a Gorizia, per il mandato 2024-2028.

UPI per la PESCA SOSTENIBILE, un progetto ambizioso per il nostro mare

IL PROGETTO

Unità Produttive Ittiche per la pesca sostenibile

Il progetto UPI per la PESCA SOSTENIBILE è finanziato dal Fondo europeo per gli Affari marittimi e la pesca 2014-2020 (Misura 1.40 – Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi marini e dei regimi di compensazione nell’ambito di attività di pesca sostenibili) con il sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e del Ministero dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste (Cod. FEAMP 073/RBC/20 – CUP D58I20001030009). Il finanziamento pubblico è di € 571.582,37.

L’andamento della pesca in Friuli Venezia Giulia ha visto, nell’ultimo decennio, una costante diminuzione complessiva della quantità di pescato e dello sforzo pesca. In quest’ottica si inserisce il presente progetto, ideato dal consorzio COGEPA e sostenuto e coordinato dal sistema Confcooperative, in particolare Confcooperative FVG, che prevede di sostenere il settore della pesca costiera artigianale tramite delle azioni di protezione e ripristino dell’habitat ed il conseguente recupero della biodiversità in spazi marini dedicati, denominati UPI (Unità Produttive Ittiche).


Cos’è il progetto

Si tratta di delimitare un’ampia porzione di mare (880 ha circa) con fondali per lo più sabbiosi, al cui interno delimitare delle aree in cui posizionare delle strutture artificiali sommerse, aumentando così le superfici solide sulle quali possono aggregarsi e trovare habitat molti organismi marini. Questo favorirà lo sviluppo di catene alimentari stabili e durature in grado di attirare i pesci; inoltre, il gran numero di fori e tane create dalle strutture sommerse favorirà il formarsi di aree di rifugio e di nursery dedicate all’accrescimento dei giovani pesci.

Nell’area di mare considerata, una volta attrezzata, l’attività di pesca verrà condotta in modo sostenibile, grazie ad un regolamento redatto dal consorzio COGEPA, che si preoccuperà di monitorare la quantità e la qualità del pesce pescato.

I pescatori professionisti potranno, quindi, pescare all’interno dell’area secondo le modalità prescritte nel regolamento di pesca. L’area sarà a disposizione anche della pesca sportiva e ricreativa, nonché per attività di sviluppo turistico, come il pescaturismo o il turismo subacqueo, nell’ottica di aumentare le possibilità di sviluppo economico dato dalla gestione dell’area.

Questo progetto rappresenta, nella regione Friuli Venezia Giulia, un esempio innovativo di gestione integrata di una porzione di mare da parte dei pescatori, finalizzato a mantenere l’attività di pesca nel futuro, puntando alla sua sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica e sociale.

Si tratta, dunque, di un progetto molto ambizioso.

Dopo lo svolgimento delle attività di progettazione, raccolta permessi, programmazione attività - un iter particolarmente complesso che si è protratto per diversi mesi - la primavera 2023 ha visto lo svolgimento di monitoraggi ex-ante, attraverso il coinvolgimento di BioRes, cooperativa specializzata nel campo della ricerca negli ecosistemi marini. L'estate ha visto invece lo svolgimento del cuore del progetto: la costruzione, l'assemblaggio e poi il posizionamento in mare dei manufatti "Tecnoreef". Con l'autunno il progetto ha visto svolgersi i monitoraggi ex post. La realizzazione di un così articolato programma ha richiesto il know-how di numerosi fornitori: dal CIRSPE al progettista ing. Guido Beltrami, al dott. Franci di BioRes, alla ditta Ferrari di Mestre (VE) e a Tecnoreef Italia di Ferrara.

Ulteriore tassello del progetto è stata la comunicazione: un progetto sistemico di questa portata, primo nel suo genere in Regione, costituisce anche l'occasione per raccontare il progetto stesso e il mondo della pesca in generale. Un'occasione per valorizzare un mestiere che mantiene ancora oggi un grande fascino ma soprattutto una enorme importanza per la gestione della risorsa mare e la conservazione della biodiversità attraverso la corretta gestione delle risorse ittiche.

Per informazioni:
Confcooperative Friuli Venezia Giulia - friuliveneziagiulia@confcooperative.it - tel. 0432 600 546

Porti di Trieste e Monfalcone: forte interesse da parte del sistema cooperativo

«Quello con l’Autorità portuale, svoltosi recentemente a Trieste, è stato un incontro decisamente positivo – dice Maurizio Era, presidente regionale di Confcooperative Lavoro e Servizi e presidente di una delle cooperative attive nell’ambito del sistema portuale del capoluogo regionale -. Si inserisce nel contesto dell’impegno che, a livello nazionale, Confcooperative sta indirizzando per mettere in rete oltre 80 cooperative operanti nei diversi porti italiani: imprese che hanno spiccate specializzazioni e competenze nelle attività portuali, retroportuali e logistiche e che possono contribuire alla crescita del sistema italiano della logistica e alla competitività del Paese».

L’incontro tenutosi nella sede dell’associazione cooperativa, introdotto da Dario Parisini, vicepresidente di Confcooperative Alpe Adria, alla presenza di Vittorio Torbianelli, segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale, è stato giudicato positivamente pure dai cooperatori presenti, rappresentanti di un sistema che vede attive, a livello regionale, oltre 500 cooperative (per circa 20.00 addetti) e di queste alcune specializzate proprio nell’ambito delle operazioni portuali, della logistica e trasporto e nelle altre attività rientranti nell’ambito dell’Autorità.

Partendo dai dati presentati da Sergio Signore,  dirigente delle Attività Portuali della AdSP, Torbianelli ha evidenziato non solo il carattere peculiare degli ambiti del “lavoro” nel sistema del porto, ma anche gli importanti investimenti che l’Autorità ha condotto nel recente passato e la previsione di un ulteriore sviluppo per i prossimi anni, tali da portare a ulteriori spazi di crescita per gli operatori portuali, anche grazie a un programma di investimenti – sostenuto dai fondi del Pnrr – che punta sulla sostenibilità e sulla transizione energetica, cardini sui quali si misurerà la performance dei porti del futuro e, in particolare, di quelli di Trieste e Monfalcone che costituiscono un sistema complesso che va oltre il concetto di porto tradizionalmente inteso. La portualità del Friuli VG infatti è un network che comprende logistica (con gli interporti e la ferrovia); una piattaforma industriale dotata di punti franchi; un hub energetico e per le connessioni digitali: sono tasselli fondamentali di una realtà nella quale lavorano tante persone (operatori, spedizionieri, investitori di levatura internazionale e cooperative) che hanno maturato uno specifico expertise nelle attività portuali, nei cicli logistici e nei servizi complementari.

L’incontro ha visto numerosi partecipanti e collegamenti da remoto anche da Liguria, Sardegna, Sicilia, Veneto e Lazio a testimonianza dell’interesse con il quale il sistema cooperativo italiano guarda al Porto di Trieste.