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Le cooperative sociali misurano il proprio "impatto" sociale

Le cooperative sociali misurano il proprio "impatto" sociale

Presentata la ricerca realizzata dall'istituto di ricerca europeo EURICSE di Trento su incarico di Confcooperative Federsolidarietà e Legacoopsociali del Friuli Venezia Giulia. 36 le cooperative che hanno partecipato alla rilevazione.

Categorie: Primo Piano

Tags: formazione ,   cooperazione sociale ,   innovazione

“Impatto economico e sociale della cooperazione sociale in Friuli VG”, è il tema dell’incontro, organizzato da Confcooperative Fvg-Federsolidarietà  e Legacoopsociali, per la presentazione dello specifico progetto curato dall’Euricse, svoltosi nei giorni scorsi presso la Sala formazione dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine. A presentare i dati la ricercatrice senior di Euricse, Sara Depedri. I saluti introduttivi sono stati portati da Luca Fontana, presidente di Federsolidarietà Fvg e da Gian Luigi Bettoli, presidente di Legacoopsociali Fvg.

Grazie al progetto di ricerca realizzato da Euricse, è stato possibile sviluppare uno strumento di rendicontazione sociale che, una volta a regime, permetterà a enti pubblici e stakeholder di “misurare” con un metro realistico l’impatto sociale della cooperazione sociale in Friuli VG. Il progetto ha coinvolto, già in questa prima fase, ben 36 cooperative sociali. Più di 60 quelle che, al momento, hanno dato la disponibilità a una seconda fase del progetto che proseguirà il lavoro fin qui realizzato per arrivare a un modello di valutazione di impatto sociale che, per innovatività e precisione, porrà la nostra Regione all’avanguardia. «Stiamo per consegnare alla comunità regionale e alle istituzioni pubbliche uno strumento di rendicontazione molto potente, che ci pone all’avanguardia in Italia, grazie alla collaborazione con Euricse, centro di ricerca a livello europeo sull’economia sociale», sottolineano Luca Fontana per Confcooperative-Federsolidarietà e Gian Luigi Bettoli per Legacoopsociali. «La valutazione servirà a verificare non solo se gli obiettivi delle imprese sociali coinvolte e delle pubbliche amministrazioni sono stati raggiunti, ma anche quali ne sono state le leve, i possibili ostacoli, e quindi il grado di replicabilità dell’azione nel tempo, facendo pianificazione strategica e fornendo, alla società, ai cittadini e ai decisori politici, utili indicatori di scelta»

La sperimentazione ha coinvolto un primo scaglione di 36 cooperative: 16 cooperative sociali di tipo A (servizi socio-educativi), 8 cooperative dedite all’inserimento lavorativo di lavoratori svantaggiati e 12 cooperative sociali ad obiettivo plurimo. Per ora il campione è sperimentale, sottolineano i ricercatori, e non permette di fare generalizzazioni e conclusioni definitive sull’impatto della cooperazione sociale in Friuli VG. Alcuni “numeri” sono, però, comunque significativi: l’83 per cento dei contratti è a tempo indeterminato e il 78,2 per cento dei lavoratori è donna. I lavoratori under-30 delle cooperative analizzate sono ben il 17 per cento degli occupati totali e a essi si aggiunge un ulteriore 30 per cento di lavoratori con meno di 40 anni, a indicare pure una ricaduta significativa sui tassi di occupazione giovanili, decisamente elevati nel contesto attuale. Infine, le cooperative sociali del Friuli VG studiate garantiscono occupazione prevalentemente sul proprio territorio (il 37,1 per cento è residente nel Comune in cui ha sede la cooperativa e un ulteriore 45,2 per cento nella provincia) con impatto anche sugli stessi dipendenti in termini di stress degli spostamenti e sull’ambiente.

In allegato: la sintesi del Rapporto di ricerca

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