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Bollette, allarme di Confcooperative

Bollette, allarme di Confcooperative

"Situazione insostenibile": Confcooperative preoccupata per l'aumento dei costi energetici segnalato dalle imprese associate.

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«C’è forte preoccupazione delle imprese cooperative regionali per l’incremento dei costi energetici: i settori maggiormente presidiati dalla cooperazione non possono sospendere l’attività senza interrompere l’erogazione di servizi fondamentali ai cittadini o ad intere filiere di trasformazione», è l’allarme che viene dal presidente di Confcooperative Friuli Venezia Giulia, Daniele Castagnaviz, all’indomani del vertice delle categorie economiche in Regione, giudicato positivo dall’associazione: «Un incontro molto utile, è chiaro infatti che in questa fase il confronto fra tutte le istituzioni e tutte le categorie è fondamentale perché il momento – e il prossimo inverno ancora di più – rischia di vedere le imprese in forte difficoltà, anche perché spesso indebolite, ad esempio sotto il profilo patrimoniale, dai due anni di pandemia».

Gli incrementi colpiscono tutti i settori; quelli più energivori sono i più colpiti. Non c’è infatti solo la grande industria ma anche molte imprese dei servizi, del sociale e dell’agroalimentare sono gravate da costi energetici insostenibili. E gli aumenti, fanno sapere gli uffici di Confcooperative che nei giorni scorsi hanno compiuto una ricognizione settore per settore, vanno da 2 a 4-5 volte i costi abituali, a seconda del settore, con punte del +346% per la bolletta del gas segnalata da alcuni nidi d’infanzia, del +137% per la bolletta luce delle cooperative della pesca, mentre in alcuni settori dell’agroalimentare gli aumenti arrivano anche a 4-5 volte i costi “normali”, con le situazioni più serie che si riscontrano per l’ortofrutta e il vitivinicolo e per il comparto cerealicolo: da notare, peraltro, che in questi due ultimi ambiti il periodo settembre-ottobre è quello in cui si registrano anche le punte massime di consumo energetico per l’attività delle presse e del raffreddamento delle uve in cantine, e per i costi di essiccazione di mais e soia. Passando al turismo, per l’inverno preoccupa anche il costo di riscaldamento di strutture ricettive quali gli alberghi diffusi.

«È estremamente importante supportare le imprese negli investimenti per il contenimento del consumo energetico o per l’autoproduzione, attraverso fotovoltaico o impianti a biomasse - sottolinea il segretario generale di Confcooperative Fvg, Nicola Galluà - anche semplificando l’iter autorizzatorio. Ma è altrettanto chiaro che servono anche misure emergenziali perché molte imprese saranno probabilmente costrette a ricorrere alla leva del credito per affrontare questi costi aziendali straordinari». Anche negli appalti pubblici, sottolinea Confcooperative, è necessario un ragionamento: «Gli incrementi dei costi energetici non erano prevedibili al momento della formulazione delle offerte, e di questo è necessario tenere conto».

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